Quando si dice una giornata no.
Ai miei tempi, negli anni 70, la preoccupazione per chi “bruciava” scuola era quella di poter incontrare per strada qualche professore.
Vediamo invece ora a distanza di anni cosa può succedere ad un ragazzo di quindici anni che marina la scuola a Vicenza la mattina del 29 novembre 2010.
Questo ragazzo si alza dal letto, fa colazione e pensa: ”questa mattina non ho voglia di andare a scuola, andrò a farmi un giro in centro città.”.
Prende l’autobus, non paga il biglietto dal costo per la rete urbana di euro 1.20 (validità oraria 90 minuti). Salgono i controllori. Gli chiedono il biglietto, lui il biglietto non c’è l’ha. Gli chiedono i documenti, non li ha. Vengono chiamati gli agenti della polizia locale. Tenta di scappare ma è ripreso e condotto al Comando. Il ragazzo fornisce in un primo momento false generalità.
Come si conclude la storia?
I suoi genitori sono rintracciati e il ragazzino rientra a casa, dovrà pagare una sanzione per essere salito in autobus senza biglietto e sarà segnalato al tribunale dei minorenni per aver fornito false generalità.
Penso alla favola di Pinocchio, alla fatina, al grillo parlante. Penso al lieto fine di questa favola nella speranza che allo stesso modo si concludi l’esperienza di questo ragazzo.
Maurizio Romio
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